venerdì 24 agosto 2007

Com'è nato il romanzo

Nel periodo compreso fra il settembre del 2002 e l'agosto del 2005 ho ricoperto l'incarico di responsabile del servizio lavori pubblici presso il comune di Giussano. Durante quel periodo mi sono trovato a dover seguire da vicino i lavori di riqualificazione di piazza San Giacomo, una piazza situata nel centro del paese dove un tempo sorgeva una vecchia chiesa (demolita nel 1939) ed un cimitero. Sulla piazza si affaccia il famoso casone di Alberto da Giussano, luogo dove la leggenda vuole sia vissuto l'eroe della battaglia di Legnano. La curiosità mi ha portato a documentarmi sulle vicissitudini storiche di quella piazza e di quello scorcio di Brianza. L'esperienza diretta e la documentazione storica raccolta, unite ovviamente ad un pizzico di fantasia, sono confluite in un romanzo, la compagnia della morte.

I luoghi del romanzo


Giussano. Vista della chiesa negli anni antecedenti la demolizione, avvenuta nel 1939. L'edificio, già chiuso al culto da diversi anni, fu acquistato e demolito dal Comune per allargare la via Alberto da Giussano. Non fu semplice per il podestà dell'epoca acquistare la vecchia chiesa poichè, nonostante la sua volontà, la deliberazione in oggetto fu respinta più volte dalla Giunta Provinciale Amministrativa che in epoca fascista, sotto il comando del prefetto, controllava l'operato dei Comuni.

giovedì 23 agosto 2007

Premio letterario nazionale Città di Giussano

Nell'ottobre 2005, un breve passo tratto dal romanzo "la compagnia della morte", ottenne il primo premio al concorso letterario nazionale città di Giussano. Ecco la motivazione della giuria. "Il fascino del racconto, ambientato nell'epoca medievale dei liberi comuni e della ribellione all'imperatore Federico, proviene da una sapiente sintesi tra riferimenti storici ed elementi di pura invenzione, che ha consentito all'autore di dare la parola a personaggi realisticamente inseriti nel loro tempo. I riferimenti alla situazione milanese e il richiamo a quanto potrebbe essere accaduto allora in Giussano, ha reso inizialmente i giurati un pò titubanti sull'opportunità di assegnare il maggior riconoscimento a questo racconto, benchè unanime fosse il convergere di giudizi positivi: un confronto serrato al tavolo di discussione ha fugato le iniziali perplessità, confermando la scelta a favore di questa narrazione ben dispiegata e suggestiva. Non mancano nel racconto i riferimenti alla situazione religiosa dell'epoca, alla frammistione a volte ambigua dei due poteri (politico e religioso), in una sorta di continuità tra la situazione milanese e quella delle località del circondario, in particolare Giussano. L'autore fa tesoro di quanto emerso nei recenti studi storici che documentano una presenza catara nelle nostre contrade. La storicità è felicemente consegnata al racconto, senza negarne un andamento autonomo e originale. I personaggi si muovono con libertà sul ricco sfondo di date eriferimenti di cronaca, all'interno dell'aspro confronto fra Chiesa e Impero. Non sembra fuori luogo pensare allo scritto come possibile fonte efficace e ricca di spunti didattici atti a offrire stimoli ai nostri studenti".